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Curare i tumori con nanoparticelle d’oro


Una nuova tecnologia, che permette di indirizzare nanoparticelle d'oro stimolate da un raggio laser verso il nucleo dei tumori, permetterà di bruciare solo le cellule malate, preservando quelle sane. L'applicazione è stata recentemente messa a punto dall'Università dell'Ohio, dove un gruppo di lavoro coordinato da Hugh Richardson e Sasha Govorov ha scoperto che le molecole, se stimolate da un laser a bassa intensità, emettono un calore tale da consentire di "bruciare" con estrema precisione una massa cellulare anche 1.000 volte maggiore della loro. Queste proprietà sono state osservate nel ghiaccio, nell'acqua e su un materiale polimerico progettato a imitazione dei tessuti presenti nei sistemi biologici.



Attraverso l'uso di bio-linker, le nanoparticelle possono essere progettate in modo da agire su bersagli definiti. I bio-linker sono molecole speciali e adesive specifiche per diversi tipi di cellule. Nel dettaglio, «lavorando sulla polarità elettrica di alcune tipologie di cellule», spiega il ricercatore «siamo riusciti a rendere più facilmente identificabili i bersagli biologici sui quali scaricare prima di tutto dei principi attivi che li fanno regredire, per poi attivare col laser il calore: il tutto per consentire una terapia antitumorale il più possibile mirata ed efficace in grado di attaccare direttamente il nucleo delle neoplasie».

11/04/2006

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